Un faro ottocentesco tra scogliere e cannoni: lo trovi sono in Sicilia ed ha una caratteristica particolare
Il faro di Santa Croce ad Augusta: un gioiello ottocentesco abbandonato, tra rotte strategiche, leggende di mare e panorami mozzafiato.


Il faro ottocentesco che sorvegliava lo Ionio
Sulle coste frastagliate di Augusta, in provincia di Siracusa, sorge il Faro di Santa Croce, una torre costruita nel 1859 durante il Regno delle Due Sicilie. L’opera nacque in un periodo in cui la navigazione marittima stava vivendo una fase cruciale: il Mediterraneo era solcato da mercantili, velieri e flotte militari, e Augusta, con il suo ampio porto naturale, rappresentava uno scalo strategico fondamentale per collegare la Sicilia con il resto d’Europa e del Nord Africa. Il faro fu progettato per guidare i naviganti in ingresso verso il porto, fungendo da punto di riferimento visivo in un tratto di mare spesso insidioso, battuto dai venti e caratterizzato da coste rocciose.
La torre si trova a pochi passi dalla chiesa di Santa Croce, su una scogliera che domina lo Ionio e che per secoli è stata osservatorio naturale e presidio difensivo. Grazie alla sua posizione privilegiata, per oltre un secolo ha permesso alle navi di riconoscere facilmente la rotta verso Augusta, sia di giorno che di notte. Non si tratta solo di un’opera tecnica, ma di una vera testimonianza storica: la sua costruzione è legata a una fase di rinnovamento infrastrutturale voluta dal Regno borbonico, che in quegli anni realizzò numerosi fari lungo le coste siciliane per rendere più sicura la navigazione attorno all’isola. Ancora oggi, nonostante la lanterna sia spenta, l’edificio racconta una pagina importante della storia marittima della Sicilia.
Un testimone silenzioso tra abbandono e memoria
Oggi la struttura del Faro di Santa Croce è inattiva e segnata dal tempo: la lanterna non funziona più, le mura sono consumate dal salmastro e le scale interne mostrano evidenti segni di degrado. Eppure, nonostante lo stato di abbandono, il faro è ancora incluso nell’elenco ufficiale dei fari italiani, a testimonianza del suo valore storico e cartografico. La sua posizione scenografica lo rende meta di curiosi, appassionati di storia e fotografi: chi raggiunge la scogliera che lo ospita può godere di un panorama che spazia dall’Etna alle coste di Siracusa, un colpo d’occhio che racchiude il meglio del paesaggio orientale siciliano.
Negli ultimi anni non sono mancati appelli da parte di associazioni locali e gruppi di cittadini che chiedono un progetto di recupero: il sogno è trasformare il faro in un museo del mare, punto panoramico o centro culturale capace di raccontare la storia della navigazione e della comunità marinara di Augusta. Questo richiamo al passato lo rende un luogo dal doppio valore: storico e simbolico. Il faro, pur silenzioso, continua a essere custode di memorie e di rotte antiche, un punto fermo in un tratto di costa che ha visto passare galee romane, flotte normanne e navi da guerra moderne.