Relitto antico scoperto in Regione Siciliana | Cosa svelerĂ  il misterioso carico sommerso?

Scopri il misterioso relitto di epoca tardo antica a Marina di Ognina! Nuove rivelazioni sui suoi segreti e reperti freschi dal fondo marino 🌊⚓🧭

A cura di Redazione Redazione
14 novembre 2025 12:37
Relitto antico scoperto in Regione Siciliana | Cosa svelerĂ  il misterioso carico sommerso? -
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Scoperte Archeologiche nel Mare di Sicilia: Il Relitto di Marina di Ognina Rivela i Suoi Misteri

Marina di Ognina, novembre 2025 – Le profondità del mare siciliano continuano a sorprendere gli archeologi, con nuove rivelazioni provenienti dal relitto di epoca tardo antica scoperto nel 2019. Grazie a una missione scientifica coordinata dalla Soprintendenza del Mare, si sta approfondendo lo studio di un’importante nave oneraria, identificata come il “Relitto delle Olle” per la particolare tipologia di ceramiche rinvenute.

Recenti studi hanno permesso di ricostruire non solo l’orientamento dell’imbarcazione, ma anche di ipotizzare le sue dimensioni: il relitto avrebbe misurato tra i 15 e i 18 metri in lunghezza e tra i 5 e i 6 metri in larghezza. Durante le immersioni recenti, sono stati recuperati diversi reperti, tra cui un vaso monoansato acromo, utilizzato come bollitore, e una olla acroma biansata con coperchio.

L’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha dichiarato: “Grazie alle moderne e sofisticate attrezzature, proseguiamo nel solco della ricerca scientifica”, sottolineando l’importanza di queste operazioni nel chiarire la tipologia e la cronologia dell’imbarcazione, oltre a comprendere meglio il carico e le dinamiche dell’affondamento.

Il soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici, ha evidenziato: “Il ‘Relitto delle Olle’ si presenta come un sito di straordinario potenziale, ancora ricco di informazioni non immediatamente percepibili”. La fortuna del relitto sembra essere dalla sua parte, essendo il carico giunto fino ai giorni nostri in condizioni ottimali, senza subire alterazioni significative o danni da interventi esterni.

In futuro, i ricercatori si concentreranno sulla delimitazione del carico, cercando di stimare con maggiore precisione le dimensioni originali dell’imbarcazione. Le poche tracce lignee rinvenute fanno ipotizzare che parte della struttura dello scafo possa essere conservata al di sotto del carico.

Le operazioni di ricerca sono state curate con meticolosità: la Soprintendenza del Mare ha diretto le immersioni con l’assistenza del Capo Murro diving center di Siracusa e dei sommozzatori altofondalisti della Global Underwater Explorers (Gue). La documentazione fotogrammetrica è stata realizzata da esperti come Luca Palezza e Eduardo Salaj, mentre l’assistenza biologica è stata fornita da Linda Pasolli.

Il Ritorno alla Storia

La storia di questo relitto ha avuto inizio sei anni fa, quando un’immersione condotta dall’ispettore onorario Fabio Portella, per la mappatura di cavi telegrafici, portò alla luce le prime tracce del relitto a circa un miglio dalla costa, a una profondità di 70 metri. Il nucleo del sito è stato identificato nel 2021, databile tra il V e VI secolo d.C., rivelando una ricca quantità di contenitori ceramici.

Dopo segnalazioni e autorizzazioni da parte della Soprintendenza del Mare, l’interesse per il relitto è cresciuto, portando al recupero di diversi reperti significativi, tra cui olle e coperchi. Questi materiali saranno fondamentali per continuare a scrivere la storia di un’epoca passata, dando voce a un passato marittimo che, fino a pochi anni fa, giaceva in silenzio sui fondali siciliani.

La missione in corso rappresenta un’importante pietra miliare per l’archeologia subacquea, dimostrando quanto possa riservare il nostro mare, ancora ricco di tesori da scoprire e narrare.

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