Furti di arance nel lentinese: il grido disperato degli agricoltori
Aumento dei furti di arance nelle campagne di Lentini: agricoltori esasperati tra crisi dei prezzi, costi alle stelle e assenza di sicurezza


Nelle campagne di Lentini e dintorni si sta vivendo un periodo di grande sconforto. Gli agricoltori denunciano un aumento vertiginoso dei furti di arance, fenomeno che ogni anno si ripresenta con maggiore violenza. Un tempo simbolo di lavoro e dignità, oggi le campagne sono diventate terreno di caccia per bande organizzate che raccolgono indisturbate il frutto di mesi di fatica. “Assediati e soli”, così si definiscono i coltivatori, ormai sfiduciati e abbandonati dalle istituzioni.
Prezzi crollati e costi in salita: la doppia trappola del produttore
Il dramma non è solo nei furti, ma anche nel sistema economico che schiaccia chi lavora onestamente. Negli anni ’90 le arance si vendevano a 800-900 lire, oggi appena 35-40 centesimi al chilo. Mentre il prezzo resta fermo, i costi sono esplosi: energia elettrica +85%, carburante agricolo +50%, fitofarmaci +60%. I commercianti impongono i prezzi e i produttori, schiacciati dalla necessità di vendere in tempi brevi, sono costretti a svendere. E mentre tutto aumenta — dai materiali agli operai — l’unica cosa che resta invariata è il valore del frutto, sempre più svalutato.
Furti organizzati e appello alle istituzioni: Trantino interviene
Ma è la piaga dei furti di arance la ferita più profonda. Bande organizzate, spesso con veri e propri piani d’azione, entrano nelle proprietà al tramonto, tagliano le reti, caricano in pochi minuti tonnellate di frutti e scompaiono nel nulla. Le forze dell’ordine, pur intervenendo, non hanno strumenti legali efficaci per fermarli: le denunce si accumulano, ma i responsabili restano impuniti. In un post pubblico, il Sindaco di Catania Enrico Trantino ha espresso solidarietà agli agricoltori, annunciando nuove iniziative di coordinamento tra i comuni del Catanese e delle province limitrofe per potenziare la sicurezza nelle campagne e monitorare la vendita illegale di agrumi.
Un appello finale arriva dagli stessi produttori: non acquistate arance ai bordi delle strade, dietro quelle cassette a basso prezzo c’è il lavoro rubato di un anno e la dignità calpestata di un intero territorio.