Svelato un tesoro che nessuno pensava di trovare | Il misterioso ritrovamento nella necropoli del Fusco a Siracusa

Esplora la Necropoli del Fusco a Siracusa, la più antica area sepolcrale greca della città, e scopri i segreti delle sue tombe arcaiche e dei reperti che raccontano le origini di Siracusa.

A cura di Paolo Privitera
08 giugno 2025 18:00
Svelato un tesoro che nessuno pensava di trovare | Il misterioso ritrovamento nella necropoli del Fusco a Siracusa - Foto: Gianni Careddu/Wikipedia
Foto: Gianni Careddu/Wikipedia
Condividi

Alla scoperta della Necropoli del Fusco: un viaggio alle radici di Siracusa

Nel cuore di Siracusa, a circa un chilometro e mezzo dall'isola di Ortigia, si estende la Necropoli del Fusco, la più antica e vasta area sepolcrale greca della città. Situata nella contrada Canalicchio, questa necropoli rappresenta una testimonianza fondamentale delle prime fasi della colonizzazione greca in Sicilia. ​

Ma cosa rende questo sito così speciale?

Le origini: un legame tra Greci e Siculi

Fondata nel 734-733 a.C. dai coloni corinzi guidati da Archia, Siracusa si sviluppò rapidamente, inglobando le popolazioni sicule preesistenti. La Necropoli del Fusco, per la sua vicinanza a Ortigia e ai primi insediamenti, è considerata il luogo di sepoltura primario dei primi abitanti della città, sia greci che siculi. Gli scavi hanno rivelato tombe risalenti all'VIII secolo a.C., evidenziando la coesistenza e l'integrazione culturale tra queste due popolazioni. ​

E non è tutto...

Gli scavi di Paolo Orsi: una finestra sul passato

Tra il 1892 e il 1895, l'archeologo Paolo Orsi condusse estese campagne di scavo nella Necropoli del Fusco, portando alla luce oltre 500 sepolture. Queste tombe, variabili per tipologia e orientamento, hanno restituito un ricco corredo di reperti, tra cui ceramiche corinzie e bronzi di manifattura argiva, attestando i contatti commerciali e culturali tra Siracusa e altre città del mondo greco. ​

Ma c'è di più...

Reperti di prestigio: la fibula di avorio

Uno dei ritrovamenti più significativi è una fibula di avorio raffigurante una divinità femminile alata, attribuita alla produzione corinzia. Questo manufatto, databile alla fine dell'VIII secolo a.C., testimonia l'alto livello artistico e l'importanza dei rapporti tra Siracusa e Corinto

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Il Fatto di Siracusa sui social