La battaglia epica che sconvolse i palermitani e cambiò per sempre l'unità d'Italia
L’assedio di Palermo del 1860: scopri la battaglia epica che travolse i palermitani e cambiò il destino dell’Unità d’Italia.


Palermo in fiamme: l’inizio dell’assedio
Nel maggio del 1860 Palermo divenne il cuore della rivolta contro il Regno delle Due Sicilie, quando le forze guidate da Giuseppe Garibaldi sbarcarono in Sicilia con i celebri Mille. L’operazione militare si trasformò presto in un assedio: la città fu cinta e bombardata dalle truppe borboniche in una delle pagine più drammatiche del Risorgimento.
La strategia di Garibaldi e la resistenza palermitana
Garibaldi, consapevole della posizione strategica di Palermo, incitò i cittadini all’insurrezione e trasformò la città in un campo di battaglia urbano. I palermitani eressero barricate nelle strade e combatterono casa per casa, mentre le campane delle chiese suonavano a stormo come segnale di resistenza. La popolazione, seppur impreparata militarmente, divenne protagonista di una delle più celebri rivoluzioni popolari dell’Ottocento.
Bombardamenti e devastazione
Le truppe borboniche risposero con bombardamenti indiscriminati dal mare e dalle colline circostanti. Quartieri interi vennero ridotti in macerie, chiese e palazzi storici subirono gravi danni, e la popolazione civile fu costretta a rifugiarsi nelle catacombe e nelle cripte delle chiese. La sofferenza fu immensa, ma la determinazione dei palermitani non cedette.
La resa e la svolta storica
Dopo giorni di intensi scontri e con la città ormai allo stremo, i comandanti borbonici furono costretti a negoziare la resa. Questo evento segnò un momento cruciale nella spedizione dei Mille: con la caduta di Palermo, Garibaldi consolidò il suo controllo sulla Sicilia, aprendo la strada verso l’Unità d’Italia.